Nei giorni scorsi la Giunta Regionale del Veneto ha approvato una mozione per impedire l’introduzione della cosiddetta «ideologia gender» nelle scuole.
Per prima cosa, la «teoria del gender» (cioè la negazione delle differenze biologiche tra uomo e donna) NON ESISTE!
Esistono i «gender studies»: studi sociologici molto avanzati che, non mettendo in discussione la differenza tra maschio e femmina, dimostrano come le società abbiano costruito nel tempo ruoli diversi per l’uomo e per la donna, e come questi ruoli possano cambiare insieme alle società stesse.
In secondo luogo, la «riforma della buona scuola» (molto criticabile sotto tanti altri aspetti) NON intende insegnare questa presunta teoria nelle scuole.
Il comma in cui si prevede di tenere conto, nell’attività didattica, della prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni è stato STRUMENTALIZZATO per creare confusione ed allarmismo tra le famiglie degli alunni.
Nel 2013 il Parlamento italiano ha approvato all’unanimità la Convenzione di Istanbul, in cui si è espressamente indicata la necessità di inserire nei percorsi scolastici delle forme di educazione all’affettività. Uno spazio, cioè, in cui sia possibile far CONFRONTARE i ragazzi sulle relazioni, sulle differenze di genere e sulla risoluzione dei conflitti.
Stefania GIANNINI (Ministro dell’istruzione) come intende fare chiarezza sulla «teoria gender»? E come intende dare piena attuazione all’articolo 1 della riforma della scuola e alla Convenzione di Istanbul?
Si deve smettere di strumentalizzare teorie inesistenti, l’omofobia, gli stereotipi e la violenza in genere vanno contrastati!